| (Testo CEI74) 109 Salmo imprecatorio
Al maestro del coro. Di Davide. Salmo. Dio della mia lode, non tacere,
poiché contro di me si sono aperte la bocca dell'empio e dell'uomo di frode; parlano di me con lingua di menzogna.
Mi investono con parole di odio, mi combattono senza motivo.
In cambio del mio amore mi muovono accuse, mentre io sono in preghiera.
Mi rendono male per bene e odio in cambio di amore.
Suscita un empio contro di lui e un accusatore stia alla sua destra.
Citato in giudizio, risulti colpevole e il suo appello si risolva in condanna.
Pochi siano i suoi giorni e il suo posto l'occupi un altro.
I suoi figli rimangano orfani e vedova sua moglie.
Vadano raminghi i suoi figli, mendicando, siano espulsi dalle loro case in rovina.
L'usuraio divori tutti i suoi averi e gli estranei faccian preda del suo lavoro.
Nessuno gli usi misericordia, nessuno abbia pietà dei suoi orfani.
La sua discendenza sia votata allo sterminio, nella generazione che segue sia cancellato il suo nome.
L'iniquità dei suoi padri sia ricordata al Signore, il peccato di sua madre non sia mai cancellato.
Siano davanti al Signore sempre ed egli disperda dalla terra il loro ricordo.
Perché ha rifiutato di usare misericordia e ha perseguitato il misero e l'indigente, per far morire chi è affranto di cuore.
Ha amato la maledizione: ricada su di lui! Non ha voluto la benedizione: da lui si allontani!
Si è avvolto di maledizione come di un mantello: è penetrata come acqua nel suo intimo e come olio nelle sue ossa.
Sia per lui come vestito che lo avvolge, come cintura che sempre lo cinge.
Sia questa da parte del Signore la ricompensa per chi mi accusa, per chi dice male contro la mia vita.
Ma tu, Signore Dio, agisci con me secondo il tuo nome: salvami, perché buona è la tua grazia.
Io sono povero e infelice e il mio cuore è ferito nell'intimo.
Scompaio come l'ombra che declina, sono sbattuto come una locusta.
Le mie ginocchia vacillano per il digiuno, il mio corpo è scarno e deperisce.
Sono diventato loro oggetto di scherno, quando mi vedono scuotono il capo.
Aiutami, Signore mio Dio, salvami per il tuo amore.
Sappiano che qui c'è la tua mano: tu, Signore, tu hai fatto questo.
Maledicano essi, ma tu benedicimi; insorgano quelli e arrossiscano, ma il tuo servo sia nella gioia.
Sia coperto di infamia chi mi accusa e sia avvolto di vergogna come d'un mantello.
Alta risuoni sulle mie labbra la lode del Signore, lo esalterò in una grande assemblea;
poiché si è messo alla destra del povero per salvare dai giudici la sua vita.
| (Testo TILC) 109 (108) Lamento maledizione fiducia
Per il direttore del coro. Salmo di Davide. Mio Dio, mio vanto, non restare in silenzio!
Gente empia e falsa mi assale, sparge calunnie contro di me.
Mi investono con parole piene di odio, mi aggrediscono senza ragione.
Mi accusano, mentre io offro amicizia e continuo a pregare per loro. Mi rendono male per bene e odio in cambio di amicizia.
Mi lanciano queste maledizioni 'Sia nominato contro di lui un accusatore, un malvagio stia sempre al suo fianco.
Esca dal processo condannato, anche la sua preghiera risulti una colpa.
Abbia i giorni contati, il suo incarico lo prenda un altro.
I suoi figli rimangano orfani e sua moglie diventi vedova.
I suoi figli siano vagabondi, vadano a chiedere l'elemosina lontano dalle loro case in rovina.
L'usuraio divori tutti i suoi beni, un estraneo s'impadronisca dei suoi guadagni.
Nessuno gli usi misericordia, nessuno abbia pietà dei suoi orfani.
La sua famiglia si estingua, in una generazione scompaia il suo nome.
Siano ricordate le colpe dei suoi padri, nulla cancelli i peccati di sua madre:
il Signore se ne ricordi sempre, la terra dimentichi questa gente!
Quest'uomo non ha avuto amore per nessuno, ha perseguitato a morte il povero, il misero e chi era sfiduciato.
Gli piaceva maledire: sia lui maledetto! Non voleva benedire: nessuno lo benedica!
La maledizione era la sua divisa: essa gli penetri come acqua nel corpo, come olio dentro le ossa!
Lo copra come un mantello, lo stringa come una cintura!'.
Questo vogliono dal Signore i miei accusatori e coloro che mi calunniano.
Ma tu, Signore, nostro Dio, sii fedele al tuo nome; liberami, perché sei buono e mi ami.
Io sono povero e misero, ho una ferita nel cuore.
Mi dissolvo come ombra della sera, mi scacciano via come una cavalletta.
Non sto più in piedi per il digiuno, sono dimagrito e smunto.
Sono diventato oggetto di scherno. Quando mi vedono, scuotono il capo.
Aiutami, Signore, mio Dio! Tu che sei buono, salvami!
Fa' loro vedere come agisci, come sai intervenire per me.
Essi possono maledire, ma tu benedici; possono ribellarsi, saranno svergognati e io, tuo servo, sarà pieno di gioia.
Chi mi accusa sia coperto di disonore, sia avvolto da un mantello di vergogna.
Celebrerò il Signore ad alta voce, lo loderò in mezzo alla folla.
Egli è stato a fianco del povero per salvarlo da chi lo condanna.
| (Testo CEI2008) 109 Supplica a Dio contro gli empi
Al maestro del coro. Di Davide. Salmo.
Dio della mia lode, non tacere,
perché contro di me si sono aperte la bocca malvagia e la bocca ingannatrice, e mi parlano con lingua bugiarda.
Parole di odio mi circondano, mi aggrediscono senza motivo.
In cambio del mio amore mi muovono accuse, io invece sono in preghiera.
Mi rendono male per bene e odio in cambio del mio amore.
Suscita un malvagio contro di lui e un accusatore stia alla sua destra!
Citato in giudizio, ne esca colpevole e la sua preghiera si trasformi in peccato.
Pochi siano i suoi giorni e il suo posto l'occupi un altro.
I suoi figli rimangano orfani e vedova sua moglie.
Vadano raminghi i suoi figli, mendicando, rovistino fra le loro rovine.
L'usuraio divori tutti i suoi averi e gli estranei saccheggino il frutto delle sue fatiche.
Nessuno gli dimostri clemenza, nessuno abbia pietà dei suoi orfani.
La sua discendenza sia votata allo sterminio, nella generazione che segue sia cancellato il suo nome.
La colpa dei suoi padri sia ricordata al Signore, il peccato di sua madre non sia mai cancellato:
siano sempre davanti al Signore ed egli elimini dalla terra il loro ricordo.
Perché non si è ricordato di usare clemenza e ha perseguitato un uomo povero e misero, con il cuore affranto, per farlo morire.
Ha amato la maledizione: ricada su di lui! Non ha voluto la benedizione: da lui si allontani!
Si è avvolto di maledizione come di una veste: è penetrata come acqua nel suo intimo e come olio nelle sue ossa.
Sia per lui come vestito che lo avvolge, come cintura che sempre lo cinge.
Sia questa da parte del Signore la ricompensa per chi mi accusa, per chi parla male contro la mia vita.
Ma tu, Signore Dio, trattami come si addice al tuo nome: liberami, perché buona è la tua grazia.
Io sono povero e misero, dentro di me il mio cuore è ferito.
Come ombra che declina me ne vado, scacciato via come una locusta.
Le mie ginocchia vacillano per il digiuno, scarno è il mio corpo e dimagrito.
Sono diventato per loro oggetto di scherno: quando mi vedono, scuotono il capo.
Aiutami, Signore mio Dio, salvami per il tuo amore.
Sappiano che qui c'è la tua mano: sei tu, Signore, che hai fatto questo.
Essi maledicano pure, ma tu benedici! Insorgano, ma siano svergognati e il tuo servo sia nella gioia.
Si coprano d'infamia i miei accusatori, siano avvolti di vergogna come di un mantello.
A piena voce ringrazierò il Signore, in mezzo alla folla canterò la sua lode,
perché si è messo alla destra del misero per salvarlo da quelli che lo condannano.
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